Dire addio a olio, depositi di sostanze oleose, grassi, impurità, scorie di laminazione poco aderenti, ruggine si può! Dai il benvenuto alla “sabbiatura”, procedimento di preparazione superficiale effettuata in funzione del trattamento di protezione superficiale da applicare successivamente.
Per garantire un’idonea base di ancoraggio per i rivestimenti protettivi, ogni superficie metallica deve essere ripulita da tutto quanto le è estraneo. Un risultato che si si ottiene erodendo la parte più superficiale mediante l’abrasione dovuta ad un getto di sabbia ed aria, cioè con la sabbiatura. Durante il procedimento, alcuni elementi solidi e abrasivi di piccole dimensioni, naturali o sintetici, immersi in un fluido, aeriforme o liquido, sono lanciati ad alta velocità sulla superficie da trattare, erodendola. Effettuata tipicamente sull’acciaio, la sabbiatura risulta adatta anche alla ghisa, alle leghe metalliche in genere, a legname, ceramiche, pietre e marmi; per impiego industriale sia meccanico sia edilizio.
Sulla superficie dei manufatti in acciaio possono essere presenti diversi residui come ossidi e sali, ruggine e calamina, oltre a tracce di vecchie pitturazioni ed altre sostanze estranee che creano strati intermedi tra il metallo vero e proprio ed il film antiruggine, di scarsissima stabilità ed aderenza e pregiudicano l’efficacia del sistema protettivo.
In campo meccanico, la sabbiatura – ideale per preparare il pezzo alla verniciatura successiva – è un procedimento intermedio al ciclo di lavorazione del prodotto, solo raramente viene effettuato come operazione finale.
Per togliere strati di ossido, vernice, calcificazioni, un rivestimento galvanico o plastico, e così via, si seguono principalmente due metodi:
Nella corrente abrasiva viene introdotta dell’acqua o una soluzione di acqua e di inibitore della corrosione, mescolata alle sostanze abrasive sia nel serbatoio a pressione che nella coerente in corrispondenza dell’ugello soffiatore.
I metodi di sabbiatura per via secca sono in genere preferiti. Quelli utilizzabili presso il luogo di montaggio della struttura metallica si suddividono essenzialmente in due tipologie:
Tra le diverse opzioni esistono, come ho indicato, diversi punti da prendere in considerazione per una scelta efficace, anche sotto il profilo economico. Ogni operazione, su cui siamo disponibili ad assisterti e consigliarti, viene compiuta secondo le richieste della normativa. In linea con le richieste è anche l’attrezzatura composta di:
Quanto agli abrasivi più comunemente impiegati nelle operazioni di sabbiatura, ecco un breve elenco:
Il grado di sabbiatura individua la percentuale di scaglie di laminazione, ruggine, vecchi pitture, ecc. da asportare durante il processo di sabbiatura. Generalmente i gradi di pulizia sono:
L’acciaio è da sempre apprezzato, tra le leghe, per la sua resistenza alla corrosione e all’usura, i nemici più temibili di tutti i metalli: questo non significa, però, che l’acciaio possa reggere, dovunque e a qualunque condizione, all’azione corrosiva innescata dai fenomeni noti con il nome di “corrosione”. E nel caso di problemi, c’è SteelBetter, ovvero c’è una soluzione!
Di norma, il grado di resistenza dell’acciaio all’usura e alla corrosione dipende dalla rugosità della superficie: la sabbiatura non solo elimina tracce di agenti corrosivi, ma accresce la ruvidezza superficiale e, quindi, la capacità dell’acciaio di combattere il processo di corrosione. Il materiale sottostante allo strato rimosso, completamente scoperto, mostra una rugosità dipendente dalla grandezza della graniglia utilizzata e dalla pressione del getto, ma comunque molto accentuata in confronto ai valori tipici delle lavorazioni meccaniche.
Conclusa l’operazione la superficie, che appare opacizzata, offre al tatto il tipico effetto “vellutato”. Ma al contempo, e in SteelBetter teniamo particolarmente a sottolinearlo e ti aspettiamo per fartelo toccare con mano, le prerogative di resistenza del materiale non risultano alterate.