Ago 28, 2018

Manutenzione: tu correggi o previeni?

Bene: hai scelto il tuo impianto e ce l’hai in azienda. È proprio quello che volevi, lo hai scelto con cura, e ti accompagnerà in tante commesse. Sulla sua affidabilità si fondano le tue prospettive di lavoro… alt!

Immagina per un attimo, davvero un breve istante, che in questo cielo sereno si affacci all’improvviso la nuvola nera, il dramma, il più esecrabile degli eventi: il guasto! Dove hai sbagliato? Hai chiesto troppo alla macchina? Hai pagato troppo una macchina che non è all’altezza delle prestazioni promesse? Qualche oscura maledizione ha colpito la tua azienda?

Ma soprattutto… adesso cosa fai?

Reagire e correggere; è old, e non più gold…

Tirati giù tutti i santi del Paradiso, cosa ti resta da fare? Il guasto c’è. Il fermo pure, il danno per carità non pensiamoci.

Una vocina ti inquieta e dice ‘forse hai spinto troppo…’. Ah, ma tu la ignori. Sei cresciuto con la logica del ‘finché non è rotto non si cambia’ e come da tradizione corri ai ripari. Un attimo prima eri operativo, un attimo dopo non più: in testa hai una sola idea: ripristinare, prima possibile e – forse – non importa a che prezzo.

Ma per farti la lista delle spese c’è qui il tuo tecnico di fiducia. Bene, stai a sentire.

Tu vuoi riparare la macchina, il forno, o non so che altra componente dell’impianto… ma io devo ricordarti che il ripristino della situazione ante guasto ha uno costo che deve tener conto di fattori diversi, come:

  • il tempo di risposta,
  • i tempi di riparazione.
  • personale addetto alla manutenzione è spesso costretto a lavorare fuori orario per riparare il guasto.
  • la disponibilità di magazzino.
  • la spedizione rapida per i pezzi di ricambio costa molto di più della normale spedizione;
  • spese non previste quindi difficili da quantificare:
  • tempo di inattività dei dipendenti,
  • potenziali problemi di sicurezza.
  • incertezza sull’attendibilità delle previsioni circa le prestazioni dall’impianto / dalla macchina.
  • incertezza se il guasto abbia conseguenze, e quali, sulla vita futura dell’impianto / della macchina.

Ma il quadro non è completo: come ti senti, infatti, essendo consapevole che per ogni minuto di fermo c’è del denaro sonante che ti dice addio? E con le scadenze come la metterai? Meglio… come la metterai con quel cliente che non ti vedrà onorare puntualmente la deadline? Oltre al fatto che cominci a temere che – problemi e guasti possano ripetersi?
Intendo dire che molti costi vanno proprio a carico della tua persona, perché un fermo produzione ti viene a costare minimo minimo la perdita della tranquillità e

Una diversa prospettiva: la prevenzione

È un dato di fatto che in ogni macchinario ’lavorano’ componenti soggetti a rottura e a usura, un nemico tremendo capace di minacciare tanto la produttività complessiva quanto la qualità del singolo prodotto. Siamo tutti destinati a farne esperienza, prima o poi.
Lungo il nostro cammino professionale, tutti siamo prima o poi ‘costretti’ a renderci conto di quanto i costi da sostenere per far rientrare le emergenze superino sempre, e invariabilmente, quelli della prevenzione. Non dico assolutamente nulla di nuovo.

Voglio però qui sottolineare come, a dispetto dei ritmi frenetici ai quali quasi ogni azienda si trova ultimamente a fare fronte, sono anche aumentati gli strumenti a nostra disposizione per evitare inciampi… e se non proprio a evitarli, a gestirli al meglio. Traduco: col minor dispendio possibile di denaro, tempo e… cattivo umore.

Si tratta di cambiare mentalità: un passo forse difficile da fare, perché presuppone di modificare interamente i protocolli di lavoro, di adeguare se stessi, il personale e anche tutte le altre risorse a un regime in cui il controllo è la prima attività da svolgere internamente a tutela di tutte le altre, soprattutto di quelle che portano l’azienda ad essere ben visibile al mondo esterno.

L’emergenza esce di scena. Ne vale la pena!

Alla luce delle considerazioni appena fatte, interventi di manutenzione e controllo diventano, proprio grazie loro ripetitività, i nostri assi nella manica. La manutenzione preventiva periodica garantisce le condizioni di sicurezza dell’impianto: è un sistema certo per evitare i trovarsi, magari sotto consegna, con la macchina in panne e le mani nei capelli.

Prendiamo ad esempio un forno (noi che facciano trattamenti termici li usiamo abbastanza!). Provvedere alla manutenzione preventiva significa ispezionarlo sistematicamente, per rilevare e l’eventuale insorgere di potenziali problemi.

In termini ancora più dettagliati, un programma di manutenzione preventiva includerà azioni di:

  • pulizia,
  • lubrificazione,
  • cambio dell’olio,
  • regolazioni,
  • riparazioni,
  • sostituzione di parti minori (ad es. cinghie di trasmissione, guarnizioni, filtri, o-ring…),
  • revisioni parziali o complete.

Inoltre, sarà bene provvedere all’archiviazione e conservazione di rapporti dettagliati di ogni intervento ispettivo, nonché la previsione della durata di vita di ciascun componente per determinare con esattezza la frequenza di sostituzione. Nascono insomma dei veri e propri “registri”, che fanno da base per la pianificazione delle sostituzioni ma anche per “interpretare” cause e gravità di ogni eventuale disservizio.

La risoluzione anticipata di possibili guasti noti riduce la probabilità di riparazioni di emergenza.

Allora d’accordo? Cambiamo mentalità. Non aspettiamo più l’evento nefasto per sentire il ‘polso’ delle nostre macchine. E siccome sono ben cosciente che le abitudini più difficili da cambiare sono quelle… sbagliate, vado con una lista polposa di incentivi per chi è disposto a sperimentare la prevenzione.

Ti farà piacere sapere ad esempio che svolgere le procedure di manutenzione preventiva ti ruberà meno tempo rispetto alle riparazioni e alle sostituzioni di emergenza. La manutenzione gioca un ruolo strategico nell’efficienza delle prestazioni operative del forno, e di conseguenza nella qualità dei prodotti, la puntualità delle consegne, il rispetto dei requisiti di sicurezza e i costi complessivi dell’impianto. La regolarità dei controlli, inoltre,  inciderà molto sensibilmente sul funzionamento sicuro degli impianti.

Il futuro è la manutenzione predittiva

Una volta sposata la nuova prospettiva, immagino che l’idea di dover fronteggiare “sorprese” non ti sorrida davvero più di tanto. Per cui ti considero pronto per fare un ulteriore passo, che ti porterà ad assegnare un valore ancora più alto alla manutenzione regolare e come finora l’ho definita “preventiva”.

Stiamo per fare conoscenza con il concetto della “predittività”. Preferisco essere come sempre concreto e andare al cuore delle cose: ti sto dicendo che esiste un tipo di manutenzione che si fonda sul monitoraggio costante. Se vogliamo portare avanti il nostro esempio, si tratta di controllare incessantemente le condizioni reali del forno per segnalare l’insorgenza di eventuali problemi.

Nello scenario della manutenzione preventiva è fondamentale tenere sotto controllo parametri e condizioni di base. Attività come la sostituzione del lubrificante si basano sugli intervalli di manutenzione ordinaria previsti dal costruttore,: si cambia perché si è arrivato al momento stabilito e non perché lo richiedano le condizioni effettive dell’impianto.

La grande novità della manutenzione predittiva fa perno proprio su questo: il fabbisogno di manutenzione viene determinato “leggendo” le condizioni effettive del forno, e non sul protocollo messo a disposizione dal produttore.  Va da sé – proseguiamo nel nostro esempio – che le condizioni di lubrificazione, in un forno, debbano essere continuamente tenute d’occhio.

La manutenzione predittiva supera in ogni senso il “passato” perché si svincola dal calendario ma viene costruita attimo dopo attimo sulle condizioni reali del forno, e può quindi determinare in stile ‘sartoriale’ la eventuale necessità di interventi e i tempi ni n cui questi vanno effettuati.

Inoltre, l’attività di indagine è attiva mentre la macchina stessa è attiva. Le odiose interruzioni per la manutenzione sono da dimenticare! Abbiamo ben visto che erano preferibili al ‘disastro’ che irrompe all’improvviso, ma tenere le macchine ferme, foss’anche per curarle, è una grandissima seccatura!

La tecnologia ci ha portati a raccogliere e interpretare i dati in tempo reale, tramite algoritmi basati sui dati forniti da diversi strumenti di monitoraggio delle condizioni come, l’analisi delle vibrazioni e dell’olio.

Mettendo a confronto il comportamento del forno a vuoto previsto e il suo graduale deterioramento, la manutenzione predittiva identifica e determina quando un pezzo del forno richiede un’attenzione speciale.

Strumenti diagnostici avanzatissimi

La manutenzione predittiva consente di valutare lo stato di un impianto, diagnosticando i problemi con l’aiuto di strumenti di monitoraggio come
sensori e analisi delle immagini; progettando la soluzione appropriata attraverso l’impiego di algoritmi e arrivando a produrre un piano di manutenzione ottimizzato del ciclo di vita del forno.

La manutenzione predittiva lavora quando l’impianto è attivo e funzioni a capacità normale, senza interferire con i programmi della produzione.

Tra i più comuni strumenti diagnostici utilizzati nella manutenzione predittiva figurano:

  • analisi termografica – senza interrompere la produttività, una termocamera ad infrarossi valuta il profilo di temperatura di un componente del forno per evitare surriscaldamenti o guasti;
  • analisi soniche / ultrasoniche – convertono le frequenze rilevate, generate da problemi del forno come apparecchiature elettriche difettose, valvole che perdono, cuscinetti non lubrificati, in segnali uditivi o visivi da valutare.
  • analisi delle vibrazioni – nella sua forma più semplice, l’analisi delle vibrazioni consente di misurare lo spostamento nel tempo. Misurando lo spostamento, la velocità o l’accelerazione, è possibile ottenere informazioni sui guasti dei cuscinetti, squilibrio, disallineamento, usura, ecc.
  • analisi dell’olio – può essere suddivisa in tre categorie: lo stato del lubrificante, lo stato del forno a vuoto e la contaminazione. Ogni test eseguito su un campione di olio può essere classificato in almeno una di queste aree.

Un programma di manutenzione predittiva  efficace deve verificare l’insorgenza di un potenziale problema all’interno del forno mettendo a profitto più di una tecnologia, garantendo non solo la validità del guasto, ma anche l’efficacia della riparazione.

10 ottime ragioni per dire sì alla manutenzione predittiva

Immagina una strategia di manutenzione capace di:

  • rilevare e diagnosticare eventuali problemi;
  • fornire analisi e avvisi all’operatore quando necessario.
  • fornire le tendenze dei dati in tempo reale e lo storico;

Questa strategia esiste! E ti può portare davvero tanti benefici, come:

  1. impedire che la manutenzione sia intempestiva: troppo presto significherebbe spreco di denaro in lavori non necessari; troppo tardi, uno spreco ancora peggiore dato l’effetto deteriorante deteriorante dell’usura.
  2. ottimizzare l’inventario per le parti di ricambio .
  3. fornire un input sui  forni le cui prestazioni richiedono un upgrade
  4. incrementare la flessibilità operativa e diminuire le interruzioni.
  5. ridurre costi di attrezzature e manodopera – senza sostituire l’intera parte, si effettua una riparazione prima che il guasto si verifichi: così il costo è ridotto al prezzo del singolo componente sostituito. Inoltre, saranno molto ridotte le attività di riparazione.
  6. ridurre i tempi di fermo della produzione – l’analisi predittiva aiuta a pianificare la manutenzione, riducendo i tempi di fermo della produzione.
  7. massimizzare i tempi di attività programmando la riparazione del pezzo nei periodi non produttivi.
  8. aumentare la sicurezza – la possibilità di risolvere i potenziali problemi prima del  guasto crea condizioni più sicure per gli operatori;
  9. ampliare i margini – miglior gestione di attività e tempi di riparazione, con meno interventi e riparazioni più rapide.
  10. ottimizzare tempo di intervento – identificare esattamente la tipologia di riparazione da eseguire, così come gli strumenti necessari per correggere il problema, significa far risparmiare molto tempo ai tecnici nel riparare o sostituire le apparecchiature.

La manutenzione è indispensabile, e SteelBetter un buon consulente!

La manutenzione si rivela sempre più un fattore strategico per la capacità che dimostra di contrarre i costi di fermo macchina, aumentando l’efficienza del vostro impianto. E se si tratta di forni, perché li conosciamo bene in SteelBetter, tanto di più.

In un contesto industriale molto focalizzato sull’efficienza produttiva, il costo dei fermi macchina ha un grande impatto sulla redditività aziendale. Il rischio è serio, perché non rispettare le scadenze significa andare a danneggiare tutto il programma di approvvigionamento fino alla perdita del cliente. Pensa che il costo reale di un guasto è ad oggi stimato tra 5- 8 volte i costi della manutenzione.

Una volta, si ‘aspettava’ il guasto (sperando non capitasse mai) per poi correre ai ripari alla meno peggio e in tutta fretta. Se ne sono fatti di passi in avanti, al punto che oggi è possibile optare per un monitoraggio il cui fine primario è tutelare l’azienda dal fermo produzione imprevisto… il futuro promette bene e io posso illustrarti tutto lo scenario per orientare al meglio le tue scelte.

Comincerò raccontandoti cosa significa per noi manutenzione di forni in cui effettuiamo trattamenti termici… incontriamoci, perché cose da dire ce ne sono molte! Basta una mail o una telefonata, sono Giovanni, in SteelBetter sono il tecnico e sono qui per rispondere ad ogni tua domanda!

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