Sono, come tutti gli altri acciai, leghe base ferro. Ma, oltre alle proprietà meccaniche tipiche degli acciai al carbonio, a caratterizzare in particolare queste leghe, notissime come ‘acciai inox’ si riscontrano più spiccate:
È l’aggiunta in lega di elementi come
a fare di questi materiali le ‘ottime soluzioni‘ che ben conosciamo, così apprezzate nei più vari ambiti d’impiego.
Hai indovinato? Chiaro: sto parlando degli onnipresenti acciai inox.
Pensa solo per un attimo: l’industria chimica e petrolchimica, quella alimentare e della fabbricazione della carta, del settore farmaceutico, biomedicale e dei trasporti fino alle strutture off-shore, agli elettrodomestici, alle applicazione per l’edilizia e l’arredo urbano.
Visualizzato l’elenco? Perfetto.
E ora immagina a tutti questi settori SENZA gli acciai inox.
Esatto: è impensabile! Un buon motivo per andarli a conoscere più da vicino.
Ai sensi della normativa europea EN-10088, un acciaio è considerato inossidabile quando è presente nella sua composizione chimica un tenore minimo di cromo di 10,5%.
Ma nella quasi totalità degli acciai inossidabili presenti sul mercato, il tenore di cromo è ben maggiore della soglia sopraindicata, attestandosi, per i tipi più comuni, a valori compresi tra il 13% e il 18%: all’atto pratico, infatti, è necessario un tenore del 12% almeno di cromo per poter effettivamente contare su una discreta resistenza alla corrosione in soluzioni acquose.
E infatti, la principale caratteristica degli inox è proprio la resistenza alla corrosione a umido, o corrosione elettrochimica, in ambienti aggressivi come acque dolci, acqua marina, soluzione acquose contaminate, ambienti acidi e basici, atmosfere industriali, e così via
A completare un’ulteriore caratteristica non meno significativa:
la resistenza all’ossidazione ad alta temperatura, o corrosione chimica, come tipicamente si manifesta nei gas caldi di processo.
Gli acciai inossidabili sono, insomma, leghe ferrose che riescono a unire le proprietà meccaniche, tipiche degli acciai, alle caratteristiche intrinseche dei materiali nobili quali, tipicamente, le notevoli doti di resistenza ai fenomeni corrosivi.
Sono parecchi i parametri che possono giocare a favore dell’innesco di un fenomeno corrosivo. Eccoli schierati:
Nella stragrande maggioranza dei casi, però, i valori più determinanti risultano essere la concentrazione e la temperatura della sostanza corrosiva.
Ecco perché nella scelta di un certo inox in funzione dell’ambiente nel quale dovrà lavorare, è imprescindibile conoscere questi due parametri.
Con gli acciai inossidabili puoi contare sulla possibilità di avere a tua disposizione una vasta gamma di materiale dotati di notevoli proprietà sia fisiche sia meccaniche che li rendono ottimali per le più disparate situazioni applicative.
A seconda della microstruttura che assumono a temperatura ambiente, si distinguono tradizionalmente tre tipologie di acciai inox:
Di seguito le prenderò in considerazione singolarmente:
Resistenti alla corrosione, non temprabili
Resistenti alla corrosione, non magnetici
Resistenti alla corrosione, temprabili
Ora, dopo questa lunga tirata, torniamo a te che hai scelto l’acciaio e ora pensi ai prodotti. Hai scelto bene, con le opportune considerazioni sul servizio a cui il materiale è destinato, ma non escludi di migliorare ancora?
Se sei un irriducibile ottimista, fai un salto in SteelBetter. Troverai i perfezionisti che fanno al caso tuo.
La tua bestia nera è la corrosione? Posso confermarti che in linea generale, sono gli acciai austenitici, in particolare quelli legati al cromo-nichel-molibdeno e che presentano un film passivo molto resistente, a ‘tradire’ meno.
Però esistono strategie molto interessanti per impedire l’innesco della corrosione sugli inox. Noi le conosciamo, e soprattutto, non trascuriamo mai di metterle in pratica. Possiamo illustrartele, eseguirle a campione, scegliere le più opportune affiancandoti.
Si tratta, tanto per capirci, di seguire alcune precauzioni in corso di lavorazione e di messa in opera. Tanto in fase di trasformazione, nel corso delle lavorazioni, quanto in fase di stoccaggio dei prodotti e di installazione, è importante evitare contaminazioni con materiali meno nobili.
Di cosa parlo? Ma proprio delle contaminazioni che, ad esempio, può causare l’acciaio comune. Un aggressivo molto blando, si potrebbe obiettare. Eppure basta a causare macchie e, peggio, a dare inizio a fenomeni corrosivi localizzati
Per scongiurare corrosioni galvaniche dovute alla differente
nobiltà dei metalli messi a contatto, le unioni con materiale d’apporto devono venire eseguite con gli elettrodi indicati per il materiale di base. E anche nelle giunzioni con elementi meccanici di materiali costituenti, gli organi di collegamento è meglio siano inox o di pari nobiltà.
La perfetta conoscenza dei materiali ispira in SteelBetter le procedure operative più rigorose e attente. Se ci prendiamo in carico il ‘tuo’ carico, puoi star certo che non lasceremo proprio nulla al caso.
Ti dico l’ultima, se hai avuto la pazienza di leggermi fin qui. Non è un segreto che anche quello della pulizia è un momento delicato. Bisogna affrontarlo, come tutto il resto, in modo risoluto, ma con la delicatezza che il materiale richiede. Ed è sufficiente “armarsi” di acqua e soda o, semplicemente, di acqua e sapone. O in altre parole: in SteelBetter non useremo mai sui componenti finiti, soluzioni detergenti o decapanti con elevate percentuali di sostanze clorurate, meno che mai acido cloridrico o muriatico commerciale!
E se la sporcizia fosse molto resistente, o se dovessero rendersi necessari il decapaggio (per esempio, per i cordoni di saldatura) o la decontaminazione (nel caso di contaminazione ferrosa), nessun problema. Ricorreremo al più adatto tra gli appositi prodotti in pasta da impiegare in maniera localizzata sulla zona da trattare.
Insomma, saper scegliere è vitale ma lo è altrettanto saper proseguire e operare correttamente, tra trattamenti e accorgimenti vari, tutelando al tempo stesso qualità e spesa.